Il laboratorio di ceramiche d’arte “GIOTTO” sorge a Monte San Savino, in località Le Fonti, nel medesimo luogo in cui fu fondato da Giotto Giannoni, savinese, nel 1919. In quell’epoca Giotto era appena ventiquattrenne, ma aveva già una lunga esperienza, essendo un appassionato d’arte, pittore autodidatta e amante del bello. E’ poco dopo la prima guerra mondiale, in cui aveva valorosamente combattuto meritando una medaglia d’argento, che aprì la sua bottega: forno a legna, produzione volta esclusivamente ad oggetti di alta qualità, qualche compagno di lavoro di grande abilità o di capacità specifiche (Cavallotti Luconi, Donatello Ceppodomo).
nella foto -in piedi- Giotto Giannoni -seduti- Osvaldo Sabatini, Sandro Mincinesi e Ivo Ficai)
Era nato, inconfondibile, lo “stile Giotto” le cui caratteristiche rimarranno punti fermi ed importanti nell’arte della ceramica. In breve tempo, le ceramiche di Giotto Giannoni vinsero i più ambiti premi nazionali e internazionali (tra cui Medaglia d’oro all’esposizione di Palazzo Vecchio in Firenze 1929, Medaglia d’argento Mostra dell’artigianato di Roma 1946 e nel 1949 alla Fiera di Arezzo da parte della International Columbus Association e ancora a Bolzano nel 1954).
La bottega di Monte San Savino divenne un vero punto di riferimento nella produzione ceramica toscana, e una mèta d’obbligo dei grandi collezionisti italiani e stranieri, tra questi Winston Churchill, Eisenower, la Casa Savoia per cui venne realizzata una serie di piatti con i ritratti della famiglia, la Contessa Guicciardini e Carlo d’Angiò. Con instancabile passione e con sempre crescente successo, Giotto proseguì la sua attività quasi sino alla fine della sua vita.
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